Liturgia

CALENDARIO DELLE CELEBRAZIONI

Nella liturgia terrena noi partecipiamo per anticipazione alla liturgia celeste che viene celebrata nella santa città di Gerusalemme, verso la quale tendiamo come pellegrini, dove il Cristo siede alla destra di Dio quale ministro del santuario e del vero tabernacolo; insieme con tutte le schiere delle milizie celesti cantiamo al Signore l’inno di gloria; ricordando con venerazione i santi, speriamo di aver parte con essi; aspettiamo come Salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, fino a quando egli comparirà, egli che è la nostra vita, e noi saremo manifestati con lui nella gloria.

Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosantum Concilium, 8

LITURGIA DELLE ORE

La preghiera pubblica o comune del popolo di Dio è giustamente ritenuta tra i principali compiti della Chiesa. Per questo sin dall’inizio i battezzati erano «assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nella preghiera» (At 2,42)

Le testimonianze della Chiesa primitiva attestano che anche i singoli fedeli, in ora determinate, attendevano alla preghiera. In seguito, in varie regioni, si diffuse la consuetudine di destinare tempi particolari alla preghiera comune, come l’ultima ora del giorno, quando si fa sera, oppure la prima ora, quando la notte volge al termine. Queste preghiere fatte in comune, a poco a poco, furono ordinate in modo da formare un ciclo ben definito di Ore: la Liturgia delle Ore, o Ufficio Divino.

Nella Liturgia delle Ore la Chiesa, esercitando l’ufficio sacerdotale del suo Capo, offre a Dio incessantemente il sacrificio di lode. Questa preghiera è «la voce della stessa Sposa che parla allo Sposo». Tutti coloro, pertanto, che compiono questa preghiera partecipano al sommo onore della Sposa di Cristo perché, celebrando la lode di Dio, stanno dinanzi al trono di Dio in nome della Madre Chiesa.