Benvenuto, don Riccardo!

Exemple

Benvenuto, don Riccardo!

Per tutti coloro che non hanno potuto partecipare alla celebrazione, pubblichiamo il messaggio di benvenuto del Parroco a don Riccardo al termine della Prima Messa celebrata nelle nostre comunità, domenica 13 settembre a Mozzate.

Carissimo don Riccardo, a nome delle nostre comunità cristiane ti do il benvenuto. Nelle settimane passate abbiamo cominciato a conoscerti e tu hai iniziato a capire dove il Vescovo ti ha mandato. Siamo quattro comunità parrocchiali, con particolarità e tradizioni che ci contraddistinguono, perché ci arrivano dalla storia delle persone, dei sacerdoti e dei religiosi che negli anni, qualche volta nei secoli passati, hanno fatto camminare il popolo di Dio loro affidato nelle direzioni che lo Spirito ha suggerito come buone. Ti accorgerai come la diversità è una ricchezza, come la varietà dei fiori in un campo ti ricorda che la fantasia di Dio ci precede e ci accompagna con la Sua Provvidenza. Ma esse hanno in comune due cose: sono comunità dove si prega e si prega tanto e sono comunità dove sperimenterai che ci sono tante persone che vogliono bene a preti e suore.

Vorrei, a nome di tutti oggi porgerti tre auguri:

Il primo lo prendo dal libro di Geremia: Mi fu rivolta la parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». Risposi: «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va’ da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò.  Non temerli, perché io sono con te per proteggerti»
. Ti capiterà qualche volta di sentirti chiamare Padre da persone che hanno il triplo dei tuoi anni o quasi, e questo a volte ti potrà mettere in soggezione o in imbarazzo. Oppure dovrai prendere decisioni e dire cose che potrebbero non essere gradite a chi ti sta davanti. Ma se dirai ciò che il Signore ti ha chiesto di annunciare, non avere paura, né soggezione.

Il secondo augurio lo prendo da quello che tu hai detto domenica alla tua Prima Messa a Merate: vivi ogni messa che celebri, come fosse sempre la Prima, l’ultima e l’unica che tu possa celebrare. Anche quando ti capiterà di doverne celebrare tre di fila. Perché ogni volta che un sacerdote celebra entra nel mondo di Dio e fa quasi da collegamento, da ponte tra Dio e l’uomo ed ha il privilegio che nessun altro ha al mondo: mescolare il Sangue di Gesù al proprio in una comunione che trascende la fisica e la spiritualità. Leggendo la predicazione di un vecchio Padre Spirituale che aveva tenuto ad una prima messa ero rimasto colpito da un passaggio che diceva più o meno così: Oggi qui tra noi c’è ben più di un Angelo… ben più della Madonna! Perché essi non possono rendere presente qui e ora il Signore Gesù. Il sacerdote Sì!

Il Terzo augurio te lo facciamo con il piccolo regalo che abbiamo per te: sono le casule feriali, quelle di tutti i giorni. Perché la festa per la tua ordinazione sacerdotale è bella e devi goderla tutta, ma poi, dopo la domenica arriva il lunedì. E si comincia a lavorare. Te le regaliamo con lo scapolare, perché ogni colta che le indosserai ricorderai le parole di Gesù: il mio giogo è dolce ed il mio carico leggero. Essere sacerdote incaricato di una cura d’anime come sei tu significa avere il cuore sacerdotale grande, capace di fare spazio a tutti e, a volte anche capace di prendersi a cuore le situazioni, le storie, gli accadimenti di ciascuno e a volte ti capiterà di essere come il Buon pastore… ci potranno essere pecore ferite o deboli che avranno bisogno di essere portate in spalla. Anche di esse sarai chiamato a prenderti cura.